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Vita Comunitaria

LA PARROCCHIALE DI SANTA CROCE

Interpretazioni relative all’architettura della chiesa

Foto n. 4.JPG

Le discontinutà esistenti fra la prima e la seconda campata del presbiterio hanno dato origine nel tempo a più interpretazioni che cerchiamo di sintetizzare in questo contesto:

-Interpretazione ottocentesca: è sostanzialmente l’interpretazione del Portioli  secondo il quale la chiesa si componeva di una parte primitiva e di una successiva. Ne riportiamo il passo più significativo:

 “La chiesa si compone di due parti; la navata di recente costruzione, e che altro non è se non il prolungamento dell’altra, e questa che rinserra il presbiterio ed il coro, che costituiscono la primitiva chiesa, la quale perciò era assai corta. L’esterno dell’emiciclo del coro è ornato da archi sporgenti a tutto sesto, a guisa di cappello di nicchie. E’ difficile il determinare, stando alla forma degli archi, anche approssimativamente l’epoca di questa costruzione, ma se si deve giudicare da esempi di simili archi, (…) parrebbe che non dovesse essere posteriore al sec. XIII. Comunque, è cosa che esce dal comune, poiché si vede che venne eseguita da chi conosceva bene l’arte di costruire con eleganza di forme e di proporzioni, e come tale è da raccomandarsi agli studiosi di monumenti antichi della architettura nostrana.” (1)

-Lo studioso Stefano Savoia discorda dall’ interpretazione ottocentesca osservando che l’intero complesso abside-presbiterio-campanile-navata dovrebbe risalire al medesimo periodo. Egli afferma che “Esistono discontinuità e differenze strutturali fra la prima e la seconda campata del presbiterio …come se lo spazio fra la navata della chiesa e l’abside fosse stato connesso successivamente. Ma la chiesa assume la configurazione attuale prima del 1544 e non trova conferma l’ ipotesi  ottocentesca che l’abside-presbiterio costituisse l’iniziale chiesa di epoca matildica e l’aula congregazionale fosse stata aggiunta in epoca recente”.  Secondo il Savoia le differenze che si notano fra abside e navata sono piuttosto da ricondursi a necessità statiche piuttosto che a diversi periodi storici: ”l’abside-presbiterio, voltato a crociera e a catino, necessita di rinforzi e sostegni poderosi nelle sottostanti murature….. mentre la navata, coperta con orditure lignee a capriate non presenta spinte orizzontali e può essere sostenuta da semplici setti murari continui”. Certamente, secondo il Savoia, le continue manutenzioni alle murature della navata, e i rifacimenti di questo secolo, hanno contribuito a diffondere questa erronea convinzione: in particolare la sacrestia e la cappella feriale, aggiunte nel secondo dopoguerra, hanno sostanzialmente modificato l’innesto del presbiterio nella navata.

-Altre considerazioni

E’ possibile che nel corso della costruzione della chiesa, come spesso accade, siano intervenuti molteplici fattori che hanno influenzato e/o ritardato la realizzazione complessiva . Fra questi un fattore decisivo può essere stato quello economico cioè la mancanza di finanziamenti per completare la struttura come da progetto iniziale. Secondo questa ipotesi la parte data dallo spazio compreso tra l’abside e il presbiterio, voltati a crociera, è stata la prima e più costosa; l’aula congregazionale, coperta con capriate, può essere stata costruita in tempi successivi con minori risorse.

(1) A. Portioli, Le chiese dipinte del mantovano, Mantova 1881

    (il testo sopra riportato è trascritto in G. Freddi, op cit).

2) Stefano Savoia, op. cit.

Fonti fotografiche:

.Archivio Enrico Bresciani

Diocesi di Mantova