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Vita Comunitaria

Chiesa parrocchiale di Borgofranco sul Po

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Da sempre legata al fiume, la chiesa di Borgofranco si armonizza bene con il contesto naturalistico del Po e della leggera movimentazione dei suoi argini, anche per la gradevolezza dell’area a giardino prospiciente l’ingresso.

Dedicata a San Giovanni Battista, essa nacque come piccolo oratorio nel 1616 quando venne concesso di costruire nell’abitato di Borgofranco un piccolo edificio di culto con un curato residente ma staccato dalla parrocchia di Bonizzo ben più importante ed estesa.

La chiesa iniziò così la sua attività e gli abitanti molto contribuirono alle spese per il suo mantenimento. Successivamente si ottenne il suo smembramento da Bonizzo, che avvenne nel 1648, ma i rapporti con la chiesa madre si mantenevano conflittuali tanto che si rese necessario perfino l’intervento del Papa. L’emanazione di una bolla pontificia, il 20 Novembre 1659, portò infine all’autonomia religiosa della chiesa borgofranchese.

Nel 1777 la piccola chiesa fu ampliata con due navate laterali, comprendenti cinque cappelle, e il campanile nello stile settecentesco delle chiese della nostra zona. Essa richiama infatti quelle di Bonizzo (1789) e di Carbonara di Po (1795).



Nel 1854 fu modificata la parte antistante la chiesa, con la delimitazione della piazzetta del sagrato e l’ampliamento della canonica. Come tutte le chiese addossate al fiume d’altra parte ha avuto anch’essa spesso bisogno di interventi conservativi a causa delle frequenti piene e inondazioni. Quella del 1879 fu disastrosa e, per quanto riguarda la chiesa, nel 1896 si rese necessario il consolidamento di parti della struttura di cui si fece carico in parte anche il comune. I lavori si conclusero nel 1899 con il rifacimento dei selciati e dei marciapiedi. Fu restaurata anche la canonica.

Il campanile, che nella parte più alta recava un’immagine girevole di S. Giovanni, ebbe un intervento significativo negli anni’20 sia perché pericolante sia perché, a causa della sua scarsa altezza, si sentivano poco le campane soprattutto dopo il rialzo dell’argine maestro del Po. Fu modificato e ristrutturato su progetto dall’ ing. Giovanni Borella di Mantova con riposizionamento delle campane, collocate più in alto, e posa dell’orologio, ad opera della nota ditta Melloncelli di Sermide, su due facciate, l’una rivolta al sagrato e l’altra al municipio. La cupola con struttura portante in legno ebbe un rivestimento in piombo di 12 mm di spessore.

Il campanile, alto 24,50 m. fino alla sommità della croce, fu infine terminato nell’agosto 1929.

Anche la facciata della chiesa ebbe un progetto di rifacimento affidato all’arch. Giuseppe Gorni di Nuvolato ma quando questi, affidatogli l’incarico, chiese che l’inizio dei lavori slittasse di qualche mese si preferì affrettare l’avvio dell’opera affidando i lavori all’ ing. Giovanni Borella, già incaricato per il campanile. Questi, apportate alcune modifiche al disegno del Gorni, intraprese la ristrutturazione nella primavera del ’28 concludendo i lavori nel luglio dello stesso anno. Vennero rifatti tutti i cornicioni e fu posta la scritta in bronzo “VENITE AD ME OMNES” che caratterizza la facciata di questo edificio di culto. Il pittore sermidese Anselmo Baldissara dipinse poi l’immagine del Redentore sul timpano esterno rimasta fino al 1970. Per degrado fu in seguito sostituita dall’immagine del Buon Pastore, con la tecnica del mosaico, dall’artista Rubens Frigeri nativo di Moglia di Sermide. Con il contributo del sig. Luigi Ghidini si sostituì anche la porta centrale realizzata dai fratelli Rampani di Carbonara e inaugurata nel settembre 1929. 1)

UNO SGUARDO D’INSIEME ALLA CHIESA

Esterno

“VENITE AD ME OMNES”.2) La Chiesa di Borgofranco ci accoglie con l’invito tratto dal Vangelo secondo Matteo, riprodotto a grandi caratteri bronzei sotto il timpano della facciata, accompagnato dall’ immagine del buon Pastore. E già per questo essa si caratterizza come luogo di “accoglienza e consolazione” per tutta la comunità!

Come già detto, la facciata è simile a quelle di Bonizzo e Carbonara di Po con analoghi elementi strutturali. In questo caso tuttavia la parte centrale, con la sequenza di frontone, trabeazione, paraste/colonne che scendono fino a terra, si avvicina in modo più accentuato ad un modello classico.


Interno

All’interno la chiesa si apre come spazio di preghiera tripartito dato dalla navata centrale e da quelle simmetriche laterali. Il “percorso della salvezza” della navata maggiore è sottolineato in alto da bel soffitto a cassettoni che accompagna il cammino del credente.


Un’altra particolarità è data dal baldacchino fisso, posto molto in alto sopra l’altare maggiore, che richiama le coperture dell’antichità cristiana e medievale sugli altari principali delle basiliche. Esso sostituisce il ciborio con una struttura semplificata in legno.

Le navate laterali arricchiscono la chiesa con le loro cappelle e ben cinque altari minori.

E nella chiesa di Borgofranco ci sembra di cogliere una continuità fra l’invito esterno “Venite a me” e queste nicchie interne.

Votati a Maria e ai Santi, questi altari costituiscono un patrimonio di grande valore spirituale e continuano la loro antica funzione offrendo ai fedeli una condizione di maggior intimità, all’interno dell’aula ecclesiale, in cui attuare un percorso personale di meditazione ed esprimere, magari insieme a richieste di protezione o di conforto, quella devozione che rafforza la fede.

Nella navata di destra, il primo altare di conforto è quello del Sacro Cuore di Gesù, in cui il cuore è appunto il segno materiale dell’amore misericordioso di Cristo per gli uomini.

Successivamente si trova la cappella con il battistero e un gruppo scultoreo raffigurante il battesimo di Cristo da parte di San Giovanni a cui la chiesa è dedicata.

Il terzo altare è dedicato a Sant’Antonio da Padova, il santo dei tribolati e degli afflitti, che sa intercedere presso Dio perché vuole consolare.

Maria è il soggetto di due immagini quasi contrapposte che si trovano nella navata sinistra: alla Mater dolorosa, immagine dolente che offre il suo esempio di sofferenza, si accosta l’altare della Madonna incoronata che, dispensatrice di grazia e soccorso, alimenta la speranza.

LE OPERE DI PREGIO ARTISTICO

La chiesa non è dotata di grandi opere d'arte ma la pala dell'altare maggiore raffigurante il battesimo di Cristo, forse donata dalla famiglia di Giuseppe Cappi, è di rilevante valore.

Il quadro sicuramente seicentesco (dato riconoscibile per gli abiti del probabile committente nella parte inferiore sinistra del dipinto) è di buona fattura e richiama fortemente il Battesimo di Cristo di Paolo Veronese (1528-1588) conservato nella Galleria Pitti.

Molto interessante anche la scena di personaggi collegati al battesimo, rappresentata nella parte alta a sinistra del quadro, in quanto costituisce un elemento difficilmente riscontrabile in altre immagini del battesimo di Cristo.

Agli inizi del 1900 il parroco Don Annibaletti arricchì la chiesa con un organo dalla ditta Clemente Tappi di Torino. In una chiesa di forte devozione come questa viene spontaneo pensare al coinvolgimento toccante della sua musica in una comunità in preghiera.

Statuaria

Nella chiesa si trovano anche alcune statue di fattura artigianale comuni ad altre novecentesche come la statua di S. Giuseppe con bambino sulla parete che conclude la navata di sinistra e le statue, collocate in posizione simmetrica rispetto all’abside, di San Pietro e San Paolo.

Bibliografia

1) M.R. Bruschi-Ugo Buganza, Un Po di Borgofranco, ed. Il Fiorino, 1999

2) Dal Vangelo secondo Matteo: (versetti 28 - 29) 28 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite

Altre opere consultate:

3) Gaetano Mantovani, Il Territorio Sermidese e Limitrofi, Fr. Cattaneo, 1886

4) Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano, Asola, 1996.

5) V. Matteucci, Le chiese artistiche del mantovano, Mantova 1902

6) F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, Mantova 1955

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