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Vita Comunitaria

Chiesa- Oratorio di Caposotto dedicata a San Giovanni Battista

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La piccola chiesa di Caposotto risale al 1575 e risponde alla volontà del sig. Imperio Freddi e della moglie Maurelia che vollero dotare l’abitato di un piccolo oratorio rispondente alle necessità di culto degli abitanti, presumibilmente per la distanza dalla chiesa di Sermide.1)

L’edificio si trova sull’incrocio fra via Possioncella, su cui vediamo la facciata, e Via San Giovanni (Strada Provinciale) dove si sviluppa in lunghezza.

Dedicata a San Giovanni Battista, la chiesa è sempre stata frequentata dai fedeli del luogo, che le hanno prestato cure e attenzioni, ma anche da fedeli provenienti da altre località dell’Unità Pastorale, amata per l’atmosfera di intimità che la caratterizza e favorisce una consapevole preghiera personale e comunitaria.

Colpita dagli eventi sismici del 2012, la chiesa è stata oggetto di restauro comprendendo il rifacimento del selciato antistante che forma ora un piccolo sagrato.



La chiesa presenta una facciata semplice, a capanna, con due lesene doriche perimetrali che reggono il timpano sommitale.

Negli anni ottanta, è stata dotata di un nuovo portale con una bella scultura lignea dell’artista Claudio Rambaldi che ha voluto rappresentare nella sua opera proprio il santo patrono.

L’interno è semplice dato da un’unica navata senza presbiterio con tre finestre sulla parete che si affaccia sulla strada provinciale adiacente. Non ci sono decorazioni ma la soffittatura a capriate lignee a vista, formate dalla catena, dalle due saette e dal monaco centrale, accompagna tutta la piccola navata creando un contrasto ornamentale.

Tutta la superficie calpestabile della chiesa è pavimentata con piastrelle in graniglia di vari colori a seconda della zona: dove vi sono le sedute, infatti, la pavimentazione è inizialmente chiara perimetrata in verde; nella zona terminale della navata e nella zona presbiterale, invece, presenta una colorazione rossa.

L’altare è dato da un capitello che sostiene una mensa rettangolare; i documenti fotografici disponibili comprovano la sua provenienza da uno dei grandi ceri che componevano la parte centrale della balaustra della chiesa di Sermide. 2)

Esso è posizionato su tre gradini in marmo di dimensioni digradanti al termine delle sedute dei fedeli.

L’ambone ligneo, collocato a sinistra dell’altare e anch’esso al termine dello spazio dedicato alle sedute dei fedeli, è posizionato su una pedana lignea ed è decorato con una croce intagliata.

All’interno, sopra l'altare, si trova una tela Cinquecentesca ad olio raffigurante la Madonna con il patrono San Giovanni, un vescovo e, nella parte inferiore, probabilmente i committenti.

Il quadro rappresenta la Madonna in trono con il bambino; è arricchito a sinistra da S. Giovanni e sulla destra dall’immagine di un vescovo, mentre ai piedi del gruppo si trovano i committenti con un loro figlio. L’immagine complessiva è sicuramente di buona qualità e si inserisce perfettamente in quel mondo cristiano, uscito dal concilio di Trento di metà Cinquecento, che valorizza una fede in cui la devozione è il momento più intenso del cristianesimo del tempo.

Toccante la moglie-madre che innalza il proprio figlio verso la Madonna in segno di protezione per il neonato ma anche, come in una fotografia, per far vedere a tutti, per sempre, il bambino appena nato.



Accanto all’altare sono collocate due statue: a sinistra quella della Madonna del Po, sulla destra un crocefisso presumibilmente entrambi di inizio novecento.

Dopo il restauro la chiesa è stata dotata di una Via Crucis formata da particolari tondi di ceramica rappresentanti le stazioni, opera dell’artista Maurizio Barozzi

Bibliografia:

1) Giovanni Freddi, Sermide 1998-quindici secoli di storia, Comune di Sermide 1998

2) Sermide, Un secolo di Cartoline, Sermidiana edizioni, 2012

 

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